Estratto dal libro: Il bambino e il mago
"Torino, 6 giugno
Caro Geremia, sono contento che tu sia riuscito a ricordarti di "essere presente" passando sotto la porta, sono quelle piccole soddisfazioni che ti cambiano la giornata... e poi la vita, anche se per adesso tu non puoi ancora renderti conto della portata di ciò che stai facendo.
Sappi che gli adulti intorno a te, quelli che tu chiami "i grandi", in realtà non sono capaci di eseguire il trucco/esercizio che ti ho assegnato, perché "i grandi" sembrano tanto forti ed efficienti, ma in verità sono continuamente distratti, si dimenticano di se stessi; presi tra una preoccupazione e l'altra, si scordano di vivere.
"I grandi" vivono in un costante stato di confusione mentale colmo di pregiudizi sulle cose e sulle persone, una specie di sogno a occhi aperti che impedisce loro di scorgere la realtà.
È normale che a un certo punto tu ti sia sentito un po' strano facendo l'esercizio, perché lo scopo è quello di farti scoprire una realtà diversa rispetto a quella che vivi tutti i giorni. Il mago, infatti, è qualcuno che riesce a vivere una vita sempre felice, come la vuole lui, e per raggiungere questo risultato deve "aprire nuovi occhi", deve vedere qualcosa di più - di migliore - rispetto agli altri.
Per diventare mago non basta avere due occhi come le persone comuni, serve qualcosa in più, e gli esercizi come quello che ti ho dato hanno la capacità di aprirti questi nuovi occhi. Prova a osservare - ma forse l'avrai già fatto, perché mi sembri un ragazzino sveglio se gli adulti che ti circondano sono davvero felici oppure no. Prova a leggere nei loro occhi: c'è amore per la vita oppure paura per quello che accadrà domani?
In verità spesso gli adulti sono molto più impauriti dei bambini. Anch'essi sono vittima di paure immaginarie, che scomparirebbero in un istante se fossero capaci di aprire gli occhi e svegliarsi una volta per tutte. Ma gli adulti non si fidano non si fidano più della vita, e pensano di essere diventati saggi per questo motivo.
Hai ragione quando fai il paragone con il film Karate Kid, è proprio così, tu mi chiedi di diventare un mago e io, invece d'insegnarti a far volare gli oggetti o a tirare fuori un coniglio dal cappello, ti chiedo di ricordarti una frase quando passi sotto le porte! Sembra non ci sia alcun collegamento, invece c'è. Fidati di un mago più esperto. Ricordati che diventare mago non significa acquisire delle capacità tecniche rimanendo però la stessa persona di prima, ma significa diventare una persona diversa, che non è più dipendente dal mondo esterno come le persone comuni.
Ti insegno un altro trucco: quando la sera ti spogli per andare a dormire, e quando la mattina ti vesti per andare a scuola, mentre compi queste due operazioni non pensare ad altro, ma concentrati solo sui movimenti che stai facendo, senza distrarti con altri pensieri. Fammi sapere com'è andata.
Ti abbraccio"
Salvatore Brizzi