Giovedì, 21 Novembre 2024
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Filosofia

Essere consapevoli all'interno della società, nella vita di tutti i giorni, significa accogliere ogni situazione che possa offrire un'opportunità per fronteggiare i miei limiti, le mie restrizioni. E se ho la capacità di fronteggiarli, allora ho lo strumento migliore che l'universo mi possa donare direttamente per guadagnare un po' più di spazio, un po' più di libertà. Ogni volta che guardo ed accolgo, senza giudizi, ciò che mi disturba, allora, scopro un po' più di spazio in me.

Al contrario, appena pongo resistenza, chiudo parte dello spazio del mio cuore e della mia mente; mi restringo e mi ripiego un po' più su me stesso. In questo movimento di ritrazione mi irrigidisco, perdo la fluidità naturale del corpo e della mente e proseguo la costruzione inesorabile della corazza. La corazza mi protegge dalle situazioni spiacevoli, ma mi isola sempre più, fino a quando mi sento miserabilmente solo e abbandonato. A furia di proteggermi dal mondo, quest'ultimo non riesce più ad accedere al mio cuore. In realtà sono io che abbandono il mondo, rifiutando di farmi destabilizzare, rifiutando la mia vulnerabilità.

Accogliere non è una forma di fatalismo passivo e idiota di chi subisce, per principio, quel che si presenta; non è un sì nel quale mi faccio divorare e maltrattare dalla situazione fino all'annientamento o allo sfinimento. Accogliere e, quindi, accettare ciò che si presenta, equivale ad un sì attivo e multidirezionale, un sì globale che percepisce ed ascolta ogni situazione nel suo insieme, una forma di presenza totale che può accogliere al contempo la propria reattività e la reattività dell'altro.
Accogliere è ritrovare la capacità di aprire la propria mente ed il proprio cuore totalmente, così che, ciò che appare in contraddizione, possa riunirsi nel centro, ovvero, nella fonte da cui nascono tutte le differenziazioni e le coppie di opposti. In questa posizione di apertura totale non ci sono più punti di vista da difendere, né posizioni da conservare ad ogni costo. Ritrovo la capacità di accogliere qualsiasi manifestazione ed esco dalla tendenza malata della mente che non può sopportare di accogliere due punti di vista diversi. Abbandono la mente che oppone e differenzia, per trovare la mente che unisce. Lascio il cuore che si chiude e si protegge dal mondo, per trovare il cuore che si apre a tal punto da inglobare i contrari.

Essere consapevoli significa meravigliarsi di ogni situazione. Significa essere creativi all'interno della propria vita quotidiana. Inutile scrivere poemi insipidi, o dipingere muri pretendendo di essere artisti, ma posso divenire un'artista del quotidiano. Quando oso essere meno prevedibile per il mio gatto, per i miei figli, per il mio compagno, per il mio titolare, allora semino una scintilla, un granello di colore nel grigiume del mio ordinario.
Quell'ordinario in cui lo straordinario non ha più posto, dove la noia domina poiché sono così prevedibile che non sorprendo più nessuno, neppure me stessa e divento talmente paurosa e protettiva che non mi prendo più alcun rischio. Un funzionario del quotidiano che non sopporta più di essere disturbato, né sviato.

Ma se oso risvegliarmi ogni mattino senza sapere, allora poso uno sguardo fresco e nuovo su ciò che mi circonda: come il pittore o lo scrittore davanti al foglio bianco, ogni mattino, mi immergo nella respirazione, nella piena presenza per trovare la parola o il gesto giusto. Quello che corrisponde, all'istante, e non ad una parola o ad un gesto meccanico e ripetitivo che puzza di marcio a furia di fermentare nel mia solita routine.
“Essere” significa utilizzare tutte le situazioni della vita quotidiana per approfondire la coscienza e la presenza. Sento ogni goccia d'acqua che scivola sulla mia pelle quando faccio la doccia. Sento la brezza sul volto quando cammino per recarmi al lavoro. Lascio per qualche minuto il mio sguardo dissolversi nel cielo azzurro. Mi lascio invadere dalla risonanza di una sirena dalla punta dei piedi sino alla punta dei capelli, e questo significa integrare l'insieme delle esperienze sensoriali alla propria vita, e non scindendole in due categorie: profane e sacre.
Considero ogni esperienza sacra nel momento in cui c'è coscienza e presenza.

E la qualità e la profondità della presenza dipenderanno dalla mia capacità di lasciare la sensazione pura, scevra da ogni commento e libera dalla mia arroganza nell'afferrare ed appropriarmi di ogni esperienza. Se trovo la disponibilità ed il coraggio di offrire l'insieme del mio essere all'ascolto silenzioso e sensoriale della vita, allora scopro che la realtà è intrisa di assoluto. Allora la mia ansia si placa, comprendo in modo totalmente organico che non vi è nulla da cambiare, nulla da sopprimere, nulla da bandire poiché tutto è espressione del divino. In questo stato di distensione profonda, totale, il mio corpo e la mia mente perdono i loro limiti e si uniscono naturalmente alla totalità.

Essere è ritrovare il gusto del gioco, la leggerezza del bambino e fare almeno una sciocchezza al giorno. È smetterla di prendermi così sul serio e di considerarmi tanto importante. Ho il coraggio di guardare la mia pretesa di credere che "io so", per tutto il pianeta? Ritrovo l'umiltà di stare nel "non so". Così lascio andare l'abitudine di accumulare informazioni e conoscenze limitate al mio punto di vista. Lascio l'intelligenza discorsiva e chiacchierona calmarsi poco a poco e tacere, smettendo di alimentarla. E quando i discorsi ed i commenti sul mondo tacciono, posso infine accedere all'intelligenza intuitiva, ovvero, ad una conoscenza, che ritrova la sua universalità, perché non ha più bisogno di tagliare il mondo in nozioni separate che si oppongono.
Allora accedo alla conoscenza che non ha limite. La mia comprensione è diretta, intuitiva, nasce da un vero contatto con ciò che è. Sgorga dalla mia percezione sensibile e dal mio ascolto globale. Questa conoscenza non è più oscurata dal filtro opaco dei concetti, dei giudizi e delle credenze che mi derubano l'essenza originale della realtà. Ritrova la sua fluidità, la sua freschezza e la sua armonia con il mondo.

  1. Va tutto bene così com’è!
  2. Tutto si sta ordinando nel migliore dei modi!
  3. Sono sulla strada giusta!
  4. Tutto si evolve per il bene di tutti!
  5. Sto guarendo a tutti i livelli!
  6. Siamo tutti uniti!
  7. C’è solo Amore – Io lo sono!
  8. C’è solo Luce – Io lo sono!
  9. C’è solo Consapevolezza – Io lo sono!


VALORI ISPIRANTI

  1. Impeccabilità della parola
    (comunicazione non violenta e generativa, ascolto silenzioso, assertività...)
  2. Generare fiducia
    (affidabilità, competenza, trasparenza…)
  3. Egoless
    Non serve pensare di aver sempre ragione (rispetto, compassione, amore, accettazione, perdono)
  4. Creare empatia in ogni relazione
    (comprensione, accoglienza…)
  5. Obbiettivi alti, impegno continuo, aspettative basse
  6. Gestire le proprie emozioni
    Ascoltale e interpretale, fatti attraversare da esse per apprendere ed evolvere verso il cambiamento, tu sei più grande di loro (ci informano su come guardiamo e non su cosa vediamo)
  7. Osare e aver fiducia in se stessi
    noi siamo di più delle nostre paure, possiamo creare nuove strade più aderenti al nostro compito di vita
  8. Allenarsi alla creatività
    Con pensiero laterale e l’arte della bellezza e della grazia di ogni gesto
  9. Mai rispondere definitivamente alle domande “serie”
    Nel tempo le risposte possono cambiare, quindi non aver fretta di giungere a delle conclusioni
  10. Adottare una metodologia umoristica
    Per ogni aspetto della vita significa che hai imparato ad ascoltare
  11. Quel che vedi dipende dal tuo punto di vista
    Per vedere il tuo punto di vista devi cambiare il tuo punto di vista, ogni cosa dritta mente, tienine conto se vuoi arrivare alla realtà e manifestare i tuoi risultati
  12. Non supporre nulla e vai oltre le apparenze
    Spesso i film che ci facciamo sono solo nostri, è bene riconoscerli e non esaltare la nostra realtà.
  13. Astensione dal giudizio e dal pregiudizio
    Chi giudica si autogiudica, se una cosa che vediamo nell’altro ci infastidisce significa che quella cosa l’abbiamo dentro e dobbiamo lavorarci.
  14. Capire le relazioni delle persone care
    Che rappresentano ciò che desideriamo, ciò che ci manca e che abbiamo perso e stiamo tentando di recuperare e comprendere le nostre credenze limitanti
  15. Come consolidare il rapporto con il Divino
    attraverso il rapporto con i genitori (presenti o meno)
  16. Vedere la grandezza che è in noi
    attraverso le difficolta che ci sono inviate perché abbiamo la capacità di affrontarle
  17. Tutto è perfetto così com’è
    e tutto è impermanente, qualsiasi evento o incontro con persone dove il tuo essere onda è assolutamente perfetto nell’oceano della vita
  18. Fare sempre del proprio meglio di se stessi
  19. La competizione non è naturale per l’essere umano
    (vincere non è superare gli altri ma se stessi; anche l’apparente perdente può essere più felice dell’apparente vincente)

 

Benvenuti

Giovedì, 21 Novembre 2024

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